Calpesteranno le strade di
Istanbul le tre Wir lecchesi Elena Montanelli, Margherita Sgobbi e Silvia Calvi.
Le prime due fanno parte dell’associazione podistica da più di un anno, mentre
l’ultima solamente da pochi mesi, ma fra loro c’è stato subito feeling, frutto
del clima propizio instaurato nel gruppo di Lecco, sempre più affiatato e i cui
membri hanno all’attivo parecchie maratone corse in Italia e all’estero. Svolteranno
i suoi vicoli, attraverseranno i suoi quartieri, saliranno su uno dei suoi colossali
ponti e da esso si affacceranno sul Bosforo, ammirandolo in tutto il suo splendore.
Istanbul la conosceranno correndo: la guarderanno negli occhi percorrendo la
spina dorsale che collega le sue membra asiatiche da quelle europee. Questa
città è più poetico immaginarla con sembianze femminili: un’affascinante e
misteriosa dama velata che attende il visitatore per mostrare ad esso la
metamorfosi dell’imponente civiltà ottomana. Le contraddizioni che hanno
segnato questa megalopoli nel corso della storia sono parte integrante della
sua identità.
Sabato 10 novembre alle 7.10 le tre runners voleranno da Malpensa
all’Aeroporto di Istanbul Atatürk. Dopodiché non saranno
più sole: una volta atterrate all’Aeroporto di Istanbul Atatürk verranno
accolte da Ozan Karagöz, brillante
ingegnere di Istanbul che per l’occasione vestirà i panni della guida turistica,
animando il loro fugace soggiorno fino a lunedì 12 novembre. Il giorno
successivo alla gara, le atlete lecchesi dovranno infatti sostenerne un’altra:
quella che si potrebbe definire una “maratona culturale” tra monumenti, pazar e luoghi di culto. La vera maratona
è invece prevista per le 9.00 di
domenica 11 novembre.
La lunghezza massima dell’impresa
sportiva è di 42 km, ma le tre si fermeranno al quindicesimo. L’impresa umana invece non si quantifica. Aprire il cuore
e lo spirito ad altre culture è il valore aggiunto che conferisce qualità all’impresa.
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